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Abusi edilizi, multa al posto della demolizione: il Consiglio di Stato spiega quando è possibile

Multa anziché demolizione. Come funziona questo meccanismo? Lo ha spiegato il Consiglio di Stato attraverso la recente sentenza 1/2022.

In alcuni casi, gli abusi edilizi possono sottrarsi alla demolizione ed essere puniti con una multa. Una recente sentenza del Consiglio di Stato spiega quando può concretizzarsi questa eventualità, ovvero in presenza di parziale difformità nella realizzazione delle opere o in caso di pericolo per le opere legittime.

Il caso in oggetto

Il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla realizzazione di una serie di opere all’interno di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. In particolar modo alcune recinzioni in muratura e muretti con pali in ferro, e il conseguente ampliamento di un’unità immobiliare. Interventi difformi rispetto al permesso di costruire, motivo per il quale il Comune ha ordinato la loro demolizione. Il responsabile dell’intervento in un primo momento ha presentato istanza di sanatoria edilizia e accertamento di compatibilità paesaggistica, richieste respinte dall’ente. Successivamente, il responsabile ha presentato ricorso facendo notare al Comune che avrebbe potuto imporre una sanzione amministrativa in sostituzione dell’ordine di demolizione.

La difformità parziale

I giudici hanno chiarito che la sanzione amministrativa, in sostituzione alla demolizione, è consentita in caso di opere realizzate in parziale difformità dal permesso di costruire, cioè quando la demolizione della parte abusiva arrecherebbe dei danni alla parte realizzata legittimamente. Nel caso preso in esame, si ravvede la presenza di un abuso realizzato in totale difformità dal permesso di costruire, profondamente trasformato dai nuovi interventi.

Ecco quando la demolizione è sostituita dalla multa

Secondi i giudici del CdS inoltre la multa alternativa alla demolizione può essere decisa solo nella fase esecutiva del procedimento, configurandosi dunque come un’attività successiva e autonoma rispetto all’ordine di demolizione ma non alternativa ad esso. Ciò significa che, in primis, il Comune deve emettere l’ordine di demolizione e solo in seguito gli interessati potranno apportare le motivazioni idonee alla trasformazione della sanzione in merito. Come sottolineato dai giudici, la demolizione degli abusi è la regola generale e solo in alcuni casi specifici (ovvero la presenza di parziale difformità o pericolo per la parte in regola del manufatto) viene tramutata in multa. Nel caso in questione, visto l’affermarsi delle condizioni precedentemente citate (nella fattispecie le opere sono state realizzate in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico), il Consiglio di Stato ha confermato la demolizione delle opere abusive.

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