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Codice Appalti, approvata la Riforma

Palazzo Chigi

Rafforzamento dei poteri dell’Anca per legalità e anticorruzione

Stamane il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Codice Appalti pubblici. In Conferenza Stampa, il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha illustrato la qualità della riforma che punta a rendere il sistema dei lavori pubblici e delle concessioni edilizie all’altezza di un grande Paese Europeo.

Qualità del progetto, delle imprese, delle Stazioni appaltanti e delle gare

Stop quindi alle gare al massimo ribasso, le opere saranno appaltate secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
“Le opere si faranno con tempi e costi giusti”, ha annunciato Delrio. Per questo, in base al nuovo Codice, non potranno essere messi in gara progetti preliminari, senza le indagini geologiche preliminari, “perché altrimenti dopo un mese sarebbero già necessarie delle varianti”.

Semplificazione della normativa

Basta con le procedure straordinarie imposte dalla Legge Obiettivo, le opere saranno scelte sulla base della loro utilità e inserite negli strumenti di programmazione che assegneranno loro un tempo prestabilito per il completamento e un finanziamento certo.

Trasparenza e lotta alla corruzione

Un ruolo centrale sarà conferito all’Anac nel nuovo sistema degli appalti. Per l’Autorità Nazionale Anticorruzione saranno previste risorse adeguate allo svolgimento dei nuovi compiti. Entro il 18 aprile le linee guida.

 

Riguardo le Concessioni l’accento è stato posto sul rischio operativo che sarà in carico ai privati che non devono essere in grado di rientrare negli investimenti e lo Stato non sarà obbligato ad intervenire in caso di difficoltà. “Non è una banalità ma una grande rivoluzion”dice Delrio.

Sempre in merito alla qualificazione, il sistema di certificazione per le stazioni appaltanti sarà basato su quattro requisiti di base: stabilità delle strutture organizzative, presenza di competenze specifiche tra i dipendenti, sistemi di formazione e aggiornamento, numero di gare svolte nel triennio. Saranno premiati i committenti che attuano misure di prevenzione dei rischi di corruzione, sistemi di gestione in qualità degli uffici e dei procedimenti di gara, tecnologie telematiche nella gestione delle gare, applicazione di criteri di sostenibilità ambientale e sociale.

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