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Correttivo Nuovo Codice Appalti

DM Parametri Nuovo Codice Appalti

Tra le 84 modifiche: obbligatorie le tabelle dei corrispettivi per i servizi tecnici, in gara col progetto definitivo, minori limiti per l’appalto integrato e il subappalto.

Si era conclusa il 16 gennaio la consultazione per il Correttivo al Nuovo Codice Appalti Pubblici (D.lgs. 50/2016) tradotta, venerdì 10 febbraio, in uno schema recante 84 modifiche sui 220 articoli previsti dal Nuovo Codice.

Il testo, che il Governo metterà in consultazione, subirà prima un rapido esame in Consiglio dei Ministri e successivamente sarà posto al vaglio delle Commissioni parlamentari, il Consiglio di Stato e la Conferenza unificata prima del via libera finale entro il 19 aprile (scadenza della delega a emanare il decreto).

Le modifiche proposte, si legge nella relazione, sono mirate a perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza in modo da perseguire efficacemente l’obiettivo dello sviluppo del settore che la stessa legge delega si era prefissata.

Lo schema di modifica tiene, in particolare, conto delle consultazioni effettuate dal Parlamento che ha audito, tra l’altro, le principali stazioni appaltanti e le associazioni di categoria, delle osservazioni formulate dall’ANAC nonché delle considerazioni formulate dal Consiglio di Stato in merito ai vari atti attuativi e dei suggerimenti provenienti dalle Regioni e dai Comuni.

Sono state, altresì, tenute in considerazione le segnalazioni emerse in sede di consultazione pubblica dei RUP, effettuate nell’ambito della Cabina di regia istituita ai sensi dell’articolo 212 del codice.

 

Questi i punti principali del Decreto Correttivo che riscriverà il Codice degli Appalti Pubblici:

  • Maggiori tutele economiche per i progettisti

Il Decreto Parametri (DM 17 giugno 2016) tornerà ad essere obbligatorio per la determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara negli appalti per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.

In base al Codice Appalti, lo ricordiamo, il decreto parametri rappresentava solo uno dei metodi a disposizione delle Stazioni Appaltanti. Questa “possibilità di scelta” non ha mai convinto né i professionisti, che temevano una svalutazione del proprio lavoro, né le Amministrazioni, che preferiscono avere un riferimento certo.

Le Stazioni Appaltanti dovranno inoltre sempre pagare i professionisti, anche se poi non ricevono i finanziamenti per l’opera progettata.

  • Livelli di progettazione

Le stazioni appaltanti potranno ricorrere all’affidamento dell’esecuzione di lavori o della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori, sulla base del progetto definitivo, invece di quello esecutivo, nelle situazioni di urgenza e anche per gli appalti di prevalente contenuti tecnologico.

  • Appalto integrato

Ampliata la possibilità di procedere all’appalto integrato, ovvero  la possibilità che all’impresa di costruzione sia affidata anche parte della progettazione. Lo si potrà utilizzare per le manutenzioni e nel caso in cui i progetti siano stati validati prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, come chiesto dalle imprese. L’appalto integrato potrà essere comunque utilizzato solo per importi superiori a 15 milioni di euro;

  • Il subappalto

Non ci sarà più il vincolo di calcolare il tetto del 30% sul valore complessivo delle opere in subappalto, bensì sull’importo della lavorazione prevalente. Decade inoltre l’obbligo di indicare la terna degli eventuali subappaltatori già in fase di presentazione dell’offerta. Potranno essere dichiarati invece al momento della stipula del contratto e variati in corsa quelli ritenuti non idonei.

  • La Qualificazione delle imprese e delle Stazioni Appaltanti

Le imprese potranno utilizzare un periodo di riferimento di dieci anni, invece che cinque, per provare il fatturato e ottenere così la qualificazione SOA per accedere al mercato delle opere pubbliche.

La bozza del decreto correttivo riconosce possibilità di conservare l’incarico di direttore tecnico acquisito con l’esperienza. In questo modo, si legge nella relazione illustrativa, si consente ai tecnici non laureati delle stazioni appaltanti di continuare a firmare i progetti.

  • L’Anac e le commissioni

Come chiesto dall’Anac, per gli appalti di importo superiore a un milione di euro, le Stazioni Appaltanti dovranno nominare il presidente della commissione giudicatrice dopo un sorteggio tra gli esperti iscritti all’albo dell’Autorità anticorruzione. Oltre la soglia comunitaria di 5,2 milioni di euro per i lavori, sarà l’Authority a indicare i commissari. L’albo dell’Anac sarà organizzato su base regionale per ridurre le spese di trasferta.

  • Le novità sul PPP

Infine, cambiamenti importanti arrivano anche sul partenariato pubblico privato. Sale dal 30 al 49% il tetto per il contributo pubblico alle operazioni di Ppp. Mentre, per quanto riguarda le concessioni, la scelta è di escludere le manutenzioni dal perimetro dei lavori che dovranno andare obbligatoriamente a gara.

 

Parere positivo da parte del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) su questa prima bozza del Correttivo.

Si auspicano piccole modifiche per chiarire meglio le procedure di affidamento dei livelli successivi  della progettazione al vincitore di un concorso e per ridurre l’impatto del cosiddetto accordo quadro sui servizi di architettura e ingegneria.

Leggi la Bozza Correttivo Nuovo Codice Appalti

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