Attesa per luglio la bozza del nuovo Testo Unico dell’Edilizia: demolizioni e ricostruzioni semplificate, stop all’autorizzazione sismica preventiva e tante altre novità alla base del provvedimento.
Tante novità in vista con l’avvento della revisione del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), in fase di completamento (la bozza è attesa per luglio) da parte del tavolo tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Tra i punti principali: ridurre il numero dei titoli abilitativi; favorire le demolizioni e ricostruzioni; eliminare la procedura dell’autorizzazione sismica preventiva; istituire il fascicolo del fabbricato; istituire la certificazione di sostenibilità degli immobili.
L’atteso aggiornamento arriva dal Ministero delle Infrastrutture, in risposta ad una interrogazione della deputata Chiara Braga che chiedeva notizie dello stato di avanzamento dei lavori di modifica del TU Edilizia, con particolare riferimento alle misure per favorire la rigenerazione e la riqualificazione dei centri urbani. Il Ministero ha risposto che il tavolo tecnico ha predisposto una bozza di provvedimento, costituita da oltre 130 articoli, distribuiti in quattro Titoli: contenuti e disposizioni generali; disciplina dell’attività edilizia; resistenza e stabilità delle costruzioni; sostenibilità delle costruzioni.
Il nuovo Testo Unico dell’Edilizia
In merito ad alcuni temi particolarmente rilevanti – spiega il Ministero – sono in corso approfondimenti volti a riorganizzare il complesso corpus normativo che coinvolge il settore delle costruzioni, in modo da favorire la ripresa delle attività in maniera concreta, la rigenerazione urbana e lo snellimento delle procedure.
Dunque, sono in fase di perfezionamento le disposizioni che puntano a: ridurre il numero dei titoli abilitativi; favorire i processi di demolizione e ricostruzione; eliminare la procedura dell’autorizzazione sismica preventiva; disciplinare in modo più chiaro le procedure per la realizzazione delle opere di interesse statale; istituire il fascicolo del fabbricato, nel contesto di un sistema integrato del territorio che l’Agenzia del Catasto sta mettendo a punto; istituire il concetto di classe di rischio di una costruzione, in particolare quella sismica, con l’intento di incrementare la conoscenza del patrimonio edilizio, anche al fine della riduzione del rischio sismico; favorire la sostenibilità delle costruzioni attraverso, ad esempio, l’impiego di materiali eco-sostenibili o di riciclo e la demolizione selettiva; istituire la certificazione di sostenibilità degli immobili.