Valutare la qualità del formatore attraverso un set di indicatori di qualità
In un clima di attenzione alla figura e qualificazione del formatore, l’Inail ribadisce l’importanza della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro come strumento essenziale nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali: “Solo se tutti gli attori del sistema SSL vengono adeguatamente informati e formati possono svolgere un ruolo attivo ai fini della prevenzione aziendale”
È stato pubblicato sul sito dell’Inail lo scorso 01/08/2016 il testo “La qualificazione del formatore alla salute e sicurezza sul lavoro tra idealizzazione e valutazione”, che riporta gli esiti del progetto di ricerca svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo per la definizione di criteri e requisiti per un sistema di qualificazione della figura del formatore sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Questi gli obbiettivi alla base del progetto:
- definire criteri e requisiti per valutare e ottimizzare le competenze dei formatori nel settore della SSL (salute e sicurezza sul lavoro)
- sperimentare e, successivamente, ridefinire tali criteri di riferimento, con la finalità di elevare ed uniformare il livello qualitativo della formazione sul tema.
- produrre strumenti formativi standardizzati, caratterizzati da omogeneità di linguaggio e di interpretazione, nell’ottica di garantirne l’uniformità, l’efficacia e l’efficienza didattica.
- mettere a punto un modello di qualificazione della formazione su SSL.
Tale lavoro tende a conferire, per quanto possibile, un carattere di concretezza alle competenze del formatore che, per poter contribuire a rendere efficaci gli interventi formativi, devono essere orientate all’analisi, alla progettazione della formazione e alla gestione dell’aula e pertanto richiamano non solo skills esclusivamente tecnico professionali, ma anche relazionali e sociali.
Il progetto ha consentito di identificare delle aree di competenza del formatore e di definire un set di indicatori di qualità (check list) atti non solo alla valutazione complessiva del formatore stesso come figura di consulente, ma tornerebbe utile per coloro i quali saranno impegnati in azioni formative all’interno della propria realtà lavorativa.
Di fatto, tali criteri possono essere utilizzati dagli enti formatori, dai discenti e dal docente stesso sotto forma di autovalutazione.
Leggi il testo completo sul sito dell’Inail.