Il Ministero dell’Interno ha assegnato ai Comuni poco meno di 500 milioni di euro di contributi aggiuntivi per il 2021, per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 11 novembre 2020 del Ministero dell’Interno che assegna circa 500 milioni di euro ai Comuni per far fronte agli investimenti destinati alla realizzazione di nuove opere pubbliche e agli ampliamenti di opere già previste e finanziate in materia di efficientamento energetico ( compresi gli interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili) e sviluppo territoriale sostenibile (sia interventi in materia di mobilità che interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche).
Le risorse sono attribuite in base alla quota stabilita per fascia di popolazione, negli stessi importi previsti dagli allegati A a G del precedente DM 30 gennaio 2020. Il Comune beneficiario è tenuto ad iniziare l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 15 settembre 2021, sia nel caso di nuovi lavori che nel caso di ampliamenti di opere già previste e finanziate.
Gli acconti
Sempre in Gazzetta Ufficiale, è stato inoltre pubblicato un comunicato informativo in merito alla ripartizione di un acconto di 500 milioni di euro delle risorse incrementali del Fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali. Il Decreto si occupa di suddividere le risorse agli enti locali con i criteri e le modalità indicate nella ‘Nota metodologica’ allegata al Decreto stesso. L’acconto delle risorse incrementali dello stesso Fondo per province e città metropolitane, per un importo complessivo pari a 100 milioni di euro, è assegnato per il 50% sulla base del numero di scuole secondarie di secondo grado, anno scolastico 2019/2020 e, per l’altro 50% sulla base del numero di alunni delle scuole secondarie di secondo grado, anno scolastico 2019/2020.