Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera dell’Anac, arriva il nuovo regolamento attuativo sul rating di legalità che stabilisce i criteri per l’assegnazione delle “stellette” alle aziende più virtuose.
Nuove regole per l’attribuzione del rating di legalità. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera 28 luglio 2020 dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) arrivano i nuovi parametri di giudizio per sostituire il Regolamento precedente che risaliva al 15 maggio 2018.
Cos’è il rating di legalità?
Il rating di legalità è una certificazione volontaria che attesta il rispetto delle norme antimafia e anticorruzione. L’attribuzione deve essere richiesta all’Anac dalle imprese con un fatturato minimo di 2 milioni di euro, con sede operativa in Italia e che risultino iscritte, da almeno due anni, nel registro delle imprese o nel Repertorio delle notizie economiche e amministrative. In base ai requisiti posseduti, che devono essere conformi a quelli indicati nel regolamento, l’Anac rilascia un rating che va da una a tre “stellette” ed inserisce l’impresa in un elenco in cui sono indicati i punteggi, ma anche eventuali sospensioni o revoche. Il rating di legalità ha una durata di due anni dal rilascio e può essere rinnovato su richiesta.
Perché richiederlo?
Certificando l’affidabilità delle imprese, il rating di legalità apre la strada ad una serie di agevolazioni, come una corsia preferenziale nell’assegnazione dei finanziamenti pubblici.
Sulla base del rating di legalità è inoltre possibile ridurre i tempi di istruttoria per l’erogazione dei finanziamenti bancari. Il Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) prevede poi una riduzione della garanzia fideiussoria a favore delle imprese in possesso del rating di legalità.