Lavori pubblici, più tempo ai Comuni per affidare gli interventi di sicurezza ed efficienza energetica

Con un emendamento al ddl Milleproroghe, il Governo sposta al 15 agosto 2021 i termini per l’affidamento dei lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza ai Comuni a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia.

Si allungano i tempi per l’affidamento dei lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza dei piccoli Comuni finanziati con 160 milioni di euro. Lo ha previsto un emendamento al disegno di legge Milleproroghe, approvato dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera.

Più tempo per affidare i lavori

L’emendamento in questione, considerando i rallentamenti causati dalla pandemia e per evitare che il mancato rispetto dei termini comprometta la realizzazione degli interventi, concede più tempo per il completamento delle procedure. A tal proposito, è stato posticipato dal 15 gennaio al 15 aprile 2021 il termine entro il quale il Ministero dell’Interno deve emanare il provvedimento per l’assegnazione del contributo ai singoli Comuni. Slitta poi dal 15 maggio al 15 agosto 2021 il termine entro il quale i Comuni beneficiari sono tenuti ad iniziare i lavori. Conseguentemente vengono prorogati, dal 15 giugno al 15 settembre 2021, i termini per la revoca del contributo ai Comuni per il mancato rispetto della tempistica nell’avvio dei lavori e, dal 15 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022, la scadenza per l’avvio dei lavori finanziati con le risorse revocate ai Comuni ritardatari e redistribuiti ad altri Enti locali.

Erogati 160 milioni per il 2021

Nel 2020 ai piccoli comuni erano stati assegnati 37 milioni di euro da utilizzare in un programma di investimento pluriennale per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Il Decreto Agosto ha apportato qualche modifica alla normativa stanziando per il 2021 ben 160 milioni di euro a carico del Ministero dell’Interno, cifra suddivisa tra i 1968 Comuni con popolazione inferiore a mille abitanti ottenendo così un contributo pari a circa 81mila euro cadauno.