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Legge di Bilancio 2018, come cambia il Codice Appalti

Correttivo Codice Appalti

Con l’avvento del nuovo anno è entrata in vigore la Legge di Bilancio 2018, provvedimento protagonista di diverse modifiche inerenti al Codice Appalti: incentivo al 2% anche per servizi e forniture, tempi più stretti per i pagamenti della Pubblica Amministrazione e dietrofront in merito alle concessioni autostradali.

In seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018) sono entrate in vigore, dall’1 gennaio 2018, le modifiche introdotte al Codice Appalti, riassumibili in tre punti principali in modo da avere un corretto quadro della situazione alla quale si farà riferimento per il futuro.

Incentivo 2% per i tecnici dipendenti della PA

Secondo il Codice Appalti, le Amministrazioni aggiudicatrici possono destinare ad un apposito fondo risorse finanziarie fino al 2% dell’importo dei lavori, posti a base di gara, per una serie di funzioni tecniche svolte dai dipendenti, ad esempio: programmazione della spesa per investimenti, valutazione preventiva dei progetti, esecuzione di contratti pubblici, svolgimento della funzione di RUP o di direzione dei lavori o direzione dell’esecuzione. Grazie al nuovo provvedimento, il meccanismo appena descritto sarà esteso anche agli appalti inerenti a servizi e forniture.

Pubblica Amministrazione: pagamenti entro 30 giorni

Un’altra novità è rappresentata dalla riduzione dei termini entro cui le PA devono emettere i certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto: dai 45 giorni previsti in precedenza, si passa ai 30 attuali. Il termine decorre dall’adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, eccezion fatta per casi espressamente concordati dalle parti e previsti nella documentazione di gara o fattispecie gravemente inique per il creditore.

Passo indietro per le concessioni autostradali: in-house nuovamente al 60%

Durante la fase embrionale del Codice Appalti, l’intento era quello di limitare gli affidamenti in-house nelle concessioni. Per quelle di importo pari o superiore a 150mila euro, non affidate con la formula della finanza di progetto o con gara pubblica, si è quindi arrivati all’obbligo di affidare con gara l’80% del valore dei lavori, servizi o forniture. Gli affidamenti in-house, cioè a società controllate dall’Amministrazione, sono stati ridotti al 20%. Diverso, però, il caso delle concessioni autostradali, per le quali la Legge di Bilancio 2018 ha reintrodotto i vecchi limiti (60% – 40%): sarà di nuovo possibile, dunque, affidare alle società controllate il 40% dei lavori. Sul rispetto di questi limiti vigilerà l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che emanerà delle apposite linee guida.

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